La Spagna punta sulle rinnovabili: chiuderà tutte le centrali nucleari entro il 2035

Entro undici anni in Spagna non ci sarà più alcuna centrale nucleare attiva, mentre sono in arrivo nuove misure in favore delle rinnovabili, tra cui agevolazioni per l’autoconsumo e aste con criteri non di prezzo.

Lo ha deciso ieri, 27 dicembre, il Consiglio dei ministri di Madrid, approvando un piano generale per la gestione dei rifiuti radioattivi che prevede l’abbandono graduale – da qui al 2035 – dell’energia nucleare, che attualmente pesa per circa il 20% del mix elettrico spagnolo.

La gestione dei rifiuti radioattivi e lo smantellamento degli impianti (la cui chiusura inizierà nel 2027) costerà circa 20,2 miliardi di euro.

Somma che corrisponde alle spese previste nella gestione dei rifiuti per il periodo compreso tra il 2024 e il 2100 e che sarà pagata da un fondo sostenuto dagli stessi gestori delle centrali.

Attualmente in Spagna ci sono sette reattori operativi, distribuiti in cinque centrali nucleari, che soddisfano circa il 20% del fabbisogno elettrico spagnolo.

Si tratta di impianti messi in funzione nella seconda metà degli anni Ottanta e pensati per restare attivi per 40 anni.

Ci sono anche due impianti in fase di smantellamento: José Cabrera e Santa María de Garoña.

Secondo il piano presentato dal governo, le scorie ad attività molto bassa, bassa e media verranno stoccate a El Cabril, in un magazzino situato nella provincia di Córdoba, che verrà ampliato per l’occasione.

Il problema riguarda quelle ad alta attività, che dovranno essere conservate in sette depositi temporanei, di cui cinque ancora da costruire vicino alle centrali che al momento sono ancora attive e due accanto a quelle di Santa María de Garoña e José Cabrera.

Il governo di Madrid prevede anche di individuare entro massimo cinquant’anni un sito in cui le scorie nucleari potranno essere depositate in via definitiva.


fonte:qualenergia.it

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