Il ritardo e la necessaria rincorsa delle rinnovabili termiche

Servono misure più forti a livello globale per espandere l'uso delle tecnologie per la produzione di calore per industrie ed edifici.

Bisogna intervenire con più determinazione e urgenza nel settore delle energie rinnovabili termiche, ampliandone il loro utilizzo su scala globale nelle industrie e negli edifici.

Il messaggio è stata lanciato dall’Agenzia internazionale dell’energia (Iea) nel suo ultimo rapporto Renewables 2023..

La domanda di calore generato da rinnovabili “moderne” (escluso quindi il ricorso alle biomasse tradizionali, come la legna per cucinare), stima la Iea, si espanderà del 40% a livello globale durante il periodo 2023-2028, passando dal 13 al 17% del consumo totale di calore.

Questi sviluppi derivano principalmente dalla crescente dipendenza dall’elettricità per la produzione di calore di processo, in particolare con l’adozione di pompe di calore (pdc) nelle industrie non ad alta intensità energetica, oltre che dall’impiego di pdc e caldaie elettriche negli edifici.

Tuttavia, questa crescita rappresenta solo il 70% dell’incremento previsto della domanda totale di energia termica, portando così verso un maggiore consumo di combustibili fossili con relative emissioni di CO2 (+5%, pari a +600 milioni di tonnellate di CO2/anno).

È una tendenza opposta a quella del settore elettrico, dove invece si stima che l’intero aumento della domanda di elettricità nei prossimi tre anni, su scala globale, sarà coperto dalla crescita delle fonti rinnovabili, in primis eolico e solare.

Nel periodo 2023-2028, si prevede che le emissioni cumulative di CO2 legate al settore dell’energia termica raggiungeranno un totale di 86 miliardi di tonnellate, come detto più di un quinto del carbon budget rimanente, per una probabilità del 50% di limitare il riscaldamento globale a 1,5 °C.

Interessante poi vedere quanto dovrebbero crescere le rinnovabili termiche nello scenario Net Zero, rispetto all’Outlook di riferimento della Iea per il 2024-2028.

Riepilogando:

·       il consumo industriale di bioenergia e di elettricità rinnovabile per il calore aumenta 2,3 volte più velocemente rispetto alle previsioni 2024-2028

·       il consumo di calore da solare termico e geotermia nell’industria si espande quasi 20 volte più velocemente;

·       per il settore edilizio si stima una sostanziale riduzione del 21% per la domanda di calore nel periodo 2023-2028 grazie a uno sviluppo della bioenergia molto più accentuato (4,4 volte più veloce), principalmente per sostituire l’uso tradizionale della biomassa;

·       una più rapida implementazione delle pompe di calore spinge anche l’uso di elettricità rinnovabile; le vendite di pdc rappresentano quasi il 40% delle vendite globali di apparecchiature per il riscaldamento entro il 2028, più del doppio delle attuali previsioni e quattro volte di più rispetto al 2022.

 

fonte:qualenergia.it

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