I bonus edilizi sostengono la ripresa economica, cosa accadrà nel 2024?

L’edilizia è cresciuta grazie ai bonus edilizi, ma nel 2024 la situazione potrebbe cambiare. Sono i dati che emergono dallo studio dell’Osservatorio congiunturale dell’Associazione nazionale costruttori edili (Ance).

I risultati evidenziano una crescita del 5% per il 2023, trainata dagli investimenti per la riqualificazione abitativa e stimolata dai bonus edilizi.

Secondo lo studio, il quadro per il 2024 cambierà, con un calo degli investimenti pari al 7,4% su base annua.

Colpa del mancato apporto espansivo della manutenzione straordinaria a causa del venir meno dello strumento della cessione del credito.

La manutenzione straordinaria, che nell’ultimo triennio ha rappresentato il 40% del mercato, secondo l’Ance subirà una flessione del 27%.

Il calo colpirà anche la nuova edilizia abitativa (-4,7%), mentre il PNRR continuerà a sostenere le opere pubbliche, con una crescita del 20%.

Secondo lo studio dell’Osservatorio, i bonus edilizi hanno agito da catalizzatori per la crescita del settore delle costruzioni, con importanti ricadute positive sull’economia del Paese. Come più volte evidenziato nel biennio 2021-2022, il settore delle costruzioni è stato il principale motore di crescita dell’economia italiana.

In questo periodo, a fronte di un incremento del Pil del +12,3%, gli investimenti in costruzioni sono aumentati del 44,7%.

Ance stima che circa un terzo della crescita dell’economia del biennio è attribuibile alle costruzioni.

Analizzando i dati della piattaforma SIAPE (Sistema informativo sugli attestati di prestazione energetica), Ance rileva che c’è una grande concentrazione di immobili nelle categorie più energivore. Il 70% degli attestati di prestazione energetica si riferisce a immobili ricadenti nelle classi E, F, G.

La classe G incide per oltre il 30%.

Nel residenziale, l’incidenza della categoria A (da A1 a A4) è pari all’11%.

La parte più consistente degli immobili (quasi il 40%) è stata costruita tra il 1945 e il 1972.

Gli immobili più recenti, realizzati dopo il 2015, sono il 7% nel residenziale.

Ance pensa che il Superbonus e gli altri bonus edilizi, grazie anche alla possibilità della cessione del credito o dello sconto in fattura, in quasi tre anni hanno dato il via ad un importante processo di efficientamento energetico.

Ance ribadisce che, per non vanificare i risultati raggiunti, è importante chiudere in maniera ordinata gli interventi ancora in essere. Tutto ciò, spiegano i costruttori, eviterebbe la perdita di posti di lavoro causata dalla sicura interruzione di migliaia di cantieri oltre all’insorgere di un enorme contenzioso tra condomìni e imprese.

 

fonte:edilportale.com

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