Gas: scendono i consumi, aumentano i rigassificatori
Gas: scendono i consumi, aumentano i rigassificatori
Il 2023 ha segnato una riduzione significativa del consumo di gas in Italia, con un calo del 15% rispetto all'anno precedente, attestandosi a 61,1 miliardi di metri cubi (bcm). Allo stesso tempo, il Paese si sta preparando per incrementare la sua capacità di rigassificazione, con l'obiettivo di raggiungere quasi 49 bcm entro il 2030, come illustrato dal ministro dell'Ambiente e della Sicurezza energetica Gilberto Pichetto durante un'audizione alla Camera.
Questa espansione si inserisce in un contesto più ampio di trasformazione energetica e riduzione della dipendenza dai gasdotti russi, puntando a fare dell’Italia un hub del gas. Tuttavia, questo obiettivo va controcorrente rispetto alle tendenze di altri Paesi europei, che stanno anch'essi sviluppando rigassificatori. Secondo l'Institute for Energy Economics and Financial Analysis (Ieefa), l'Europa potrebbe trovarsi con una capacità eccessiva di rigassificazione, dato che la domanda di gas è prevista in calo nel medio-lungo termine. Infatti, la capacità di importazione di GNL in Europa potrebbe raggiungere i 406 bcm entro il 2030, mentre i consumi scenderanno a circa 400 bcm.
In Italia, il 2023 ha visto importazioni di gas di 61,2 bcm, con il GNL che ha rappresentato il 26% degli import, un incremento rispetto al 2022. La produzione nazionale è diminuita del 10%, mentre le esportazioni rimangono limitate. I principali fornitori di GNL per l’Italia includono USA, Egitto, Nigeria e Qatar.
Guardando al futuro, il Piano Nazionale Integrato per l’Energia e il Clima (Pniec) prevede una riduzione dei consumi di metano, che dovrebbe scendere a 52 bcm entro il 2030 e a 45 bcm nel 2040, con una crescente enfasi sulle energie rinnovabili e l'elettrificazione. Tuttavia, permane il rischio di creare un'infrastruttura sovradimensionata rispetto alla domanda reale, con possibili implicazioni economiche e strategiche per il Paese.
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