Dati sulle emissioni globali sottostimati?

Dati sulle emissioni globali sottostimati?


La sottostima dei dati sulle emissioni globali di gas serra è una questione cruciale che minaccia l'efficacia delle politiche climatiche internazionali. Diversi studi dimostrano che le stime ufficiali fornite dai governi nazionali spesso non riflettono l'entità reale delle emissioni, sia a causa di metodologie obsolete sia per motivi politici. Questo problema compromette la capacità di monitorare con precisione l'andamento delle emissioni e, di conseguenza, di adottare misure adeguate per ridurre il riscaldamento globale.


Uno dei principali motivi di questa discrepanza è la differenza tra i requisiti di rendicontazione dei Paesi sviluppati e quelli in via di sviluppo. I Paesi industrializzati, inclusi nel cosiddetto "Allegato 1" della Convenzione quadro delle Nazioni Unite sui cambiamenti climatici (Unfccc), devono rispettare standard di monitoraggio più rigorosi. Tuttavia, molte nazioni in via di sviluppo, tra cui alcuni dei maggiori emettitori globali come la Cina e l'India, sono soggette a requisiti meno stringenti. Prima dell'Accordo di Parigi del 2015, molti di questi Paesi non avevano nemmeno obblighi vincolanti di riduzione delle emissioni.


Un altro fattore che contribuisce alla sottostima è il ritardo con cui molti Paesi aggiornano i propri inventari nazionali. Molte nazioni in via di sviluppo non forniscono dati aggiornati da diversi anni, il che rende le statistiche internazionali obsolete. Ad esempio, Paesi come la Siria e il Myanmar presentano dati risalenti rispettivamente al 2010 e al 2012.


Oltre alle lacune nei dati forniti dai governi, ci sono settori ad alte emissioni che vengono esclusi dalle statistiche ufficiali, come il trasporto aereo, le spedizioni internazionali e le attività militari. Questi settori rappresentano una porzione significativa delle emissioni globali, ma non esiste ancora un consenso internazionale su come includerli nei conteggi nazionali. Ad esempio, le forze armate a livello globale potrebbero essere responsabili di oltre il 5% delle emissioni mondiali di CO2, ma questi dati non vengono adeguatamente riportati.


Le tecnologie di monitoraggio avanzate, come l'uso di satelliti e rilievi atmosferici, stanno rivelando discrepanze significative tra le emissioni dichiarate e quelle effettive. L'Agenzia Internazionale per l'Energia (IEA) ha stimato nel 2022 che le emissioni di metano dai giacimenti petroliferi e di gas a livello globale fossero del 70% più alte rispetto a quanto dichiarato dai governi. Anche in Cina, una valutazione ha mostrato che le emissioni di combustibili fossili erano del 23% superiori rispetto ai dati ufficiali forniti a livello internazionale.


Infine, vi è il problema delle emissioni "invisibili" o non contabilizzate, che, secondo un rapporto di Stanford, rappresenterebbero fino al 30% delle emissioni totali, ma che non vengono rilevate dai sistemi di monitoraggio ufficiali.


Questo insieme di fattori evidenzia una grave distorsione nella valutazione globale delle emissioni di gas serra, suggerendo che i dati ufficiali siano solo una parte della storia. Se le politiche globali continueranno a basarsi su dati incompleti o inaccurati, il rischio è che gli sforzi per contenere il cambiamento climatico siano vanificati, lasciando il mondo a confrontarsi con un riscaldamento incontrollato e scenari sempre più imprevedibili.


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