Con la direttiva Epbd si possono fare 150-200 GW di solare sui tetti

La nuova direttiva Epbd, nota come direttiva “case green”, ha il potenziale di far installare tra 150 e 200 GW di nuovo fotovoltaico sui tetti degli edifici tra il 2026 e il 2030.

È la stima preliminare diffusa da SolarPower Europe (SPE), l’associazione europea del settore FV.

Ciò ipotizzando, precisa SPE in una nota, che il 60% degli edifici pubblici sia idoneo e rientri nell’ambito di applicazione dello standard Ue per l’energia solare sui tetti.

Vediamo meglio che cosa prevede l’articolo 10 della direttiva sulla prestazione energetica degli edifici.

Tra gli obiettivi, quello di progettare tutti i nuovi edifici “in modo da ottimizzare il loro potenziale di produzione di energia solare, consentendo l’installazione successiva di tecnologie solari efficienti sotto il profilo dei costi”, si legge nel testo.

In particolare, la Epbd come prima fase prevede che gli Stati membri “assicurano l’installazione di impianti solari adeguati, laddove tecnicamente appropriato ed economicamente e funzionalmente fattibile”, entro il 31 dicembre 2026, su tutti i nuovi edifici pubblici e non residenziali con una superficie coperta utile superiore a 250 metri quadrati. 2.000 mq entro il 31 dicembre 2027; 750 mq entro il 31 dicembre 2028; 250 mq entro il 31 dicembre 2030.

Da ricordare, in tema di fonti rinnovabili negli edifici, che in Italia dal 13 giugno 2022 è entrato in vigore il nuovo obbligo di coprire con le rinnovabili almeno il 60% dei consumi energetici degli edifici nuovi o sottoposti a ristrutturazioni rilevanti (65% per gli immobili pubblici).

Tornando al potenziale teorico del fotovoltaico, secondo uno studio pubblicato lo scorso febbraio del Joint Research Center della Commissione europea, si potrebbero aggiungere 560 GW di impianti FV solo sui tetti a livello Ue.

Quello stesso studio parla anche di 403 GW potenziali di fotovoltaico bifacciale lungo strade e ferrovie, oltre a 157 GW da impianti galleggianti sui bacini idroelettrici, per un totale (sommando i tetti), pari a 1.120 GW, con una produzione stimata di 1.208 TWh/anno, quasi metà del consumo totale di energia elettrica Ue nel 2022.

C’è quindi tanto spazio per fare fotovoltaico senza occupare suolo, anche se va sottolineato che il Jrc non ha considerato i costi: se vogliamo aggiungere potenza FV velocemente e con il miglior rapporto costi-benefici, come abbiamo scritto, queste strade devono essere complementari e non alternative alla realizzazione di grandi impianti a terra.

Tuttavia, come sta dimostrando la vicenda del dl Agricoltura, il governo non sembra intenzionato a favorire ulteriormente la costruzione di parchi solari utility-scale.

fonte:qualenergia.it

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