Comunità energetiche e fondi pubblici: chi ne beneficierà di più?
Inchiesta Spagnola sulle CER: Fondi Pubblici e Beneficiari
In Spagna, un'inchiesta condotta dalla piattaforma giornalistica indipendente Público ha rivelato che gran parte dei fondi pubblici destinati alle Comunità Energetiche Rinnovabili (CER) è finita nelle mani di grandi imprese, utility e gruppi di PMI definite “cacciatrici di sussidi”. Il 50% dei contributi statali alle CER è stato assegnato a questi attori, con aziende energetiche come Repsol che gestisce oltre il 30% dei sussidi europei destinati alle comunità energetiche. In particolare, progetti gestiti da filiali di Repsol hanno ricevuto 24,3 milioni di euro dai fondi Next Generation.
L'Istituto per la Diversificazione e il Risparmio dell’Energia (IDAE), ente pubblico spagnolo, ha concesso più di 77,6 milioni di euro in quattro bandi CE-Implementa. Tra i beneficiari dei sussidi ci sono grandi aziende e attori privati che gestiscono una parte significativa dei progetti finanziati, con la divisione rinnovabile di Repsol, Edinor, e l’alleanza tra Repsol e Mondragón, Ekiluz, che promuovono numerose iniziative.
Opportunità o Perversione delle CER?
La situazione in Spagna solleva preoccupazioni sulla distorsione del modello di transizione energetica. Le CER dovrebbero generare benefici socio-economici e ambientali per le comunità locali, ma l'intervento massiccio di grandi imprese rischia di concentrare la ricchezza derivante dalle CER nelle mani di pochi attori dominanti.
La Situazione Italiana
L'Italia sta seguendo una traiettoria simile a quella spagnola? Vediamo i principali facilitatori e il ruolo che interpretano:
1. Regioni e Fondazioni di Origine Bancaria:
- Le Regioni italiane, come Emilia Romagna, Campania e Basilicata, hanno stanziato fondi per studi di fattibilità e progettazione di CER. Fondazioni come Cariplo e Compagnia San Paolo hanno sostenuto la realizzazione di CER nelle rispettive regioni.
2. Imprese Energetiche e Utility:
- Grandi player energetici come Edison, Enel X ed ENI Plenitude offrono pacchetti completi di finanziamento, progettazione e gestione delle CER. Multiutility come A2A, IREN e HERA si stanno muovendo nella stessa direzione, proponendo modelli che includono finanziamenti esterni e partnership pubblico-private.
Confronto e Futuro delle CER
Se da un lato l'intervento di grandi imprese potrebbe garantire la scalabilità e l'efficienza dei progetti CER, dall'altro c'è il rischio di perdere lo spirito originale di queste comunità, che dovrebbero essere gestite principalmente dai cittadini e dalle comunità locali per massimizzare i benefici socio-economici.
L'inchiesta spagnola ha evidenziato come la partecipazione di grandi aziende possa portare a una concentrazione della ricchezza derivante dalle CER nelle mani di pochi. In Italia, per evitare una simile perversione, è fondamentale garantire che i beneficiari effettivi dei fondi siano i cittadini e gli enti locali, assicurando una distribuzione equa della ricchezza prodotta dalle CER.
Considerazioni Finali
Il caso spagnolo serve da monito per l'Italia: è essenziale vigilare sulla destinazione dei fondi pubblici per le CER, mantenendo l'obiettivo della democratizzazione del sistema elettrico e la distribuzione equa della ricchezza a beneficio delle comunità locali. Solo così si potrà evitare che le CER diventino un altro strumento nelle mani delle grandi imprese e si potrà realizzare appieno il potenziale socio-economico e ambientale di queste iniziative.
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